Nuo­va ter­a­pia per il trat­ta­men­to del dolo­re cro­ni­co News Uni­ver­si­tà degli Stu­di di Firen­ze

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Nuo­va ter­a­pia per il trat­ta­men­to del dolo­re cro­ni­co News Uni­ver­si­tà degli Stu­di di Firen­ze

Un alt­ro aspet­to da tene­re in con­side­ra­zio­ne è che i cen­tri antiv­ele­ni degli Sta­ti Uniti han­no segnalato di aver ris­cont­ra­to un for­te aumen­to del­le chi­ama­te rela­ti­ve all’abuso dei farm­aci lega­ti allo svi­lup­po di ago­nis­ti del peptide‑1. Nel tri­al EXSCEL [53], sog­get­ti dia­be­ti­ci sono sta­ti asseg­na­ti in modo ran­do­miz­za­to a rice­ve­re exe­na­ti­de LAR alla dose di 2 mg set­tim­ana­li vs pla­ce­bo per un peri­odo di osser­va­zio­ne di 3,2 anni. I risul­ta­ti han­no dimostra­to che exe­na­ti­de è non infe­rio­re ris­pet­to al pla­ce­bo in ter­mi­ni di sicu­rez­za, ma non è supe­rio­re in ter­mi­ni di effi­ca­cia sul­la pre­ven­zio­ne dei MACE. Tali evi­den­ze sono sta­te con­fer­ma­te https://foxhoundgroup.com/gli-effetti-collaterali-di-strombafort-cosa-devi/ in tut­te le cate­go­rie di pazi­en­ti con CKD di diver­sa gra­vi­tà (eGFR basa­le mag­gio­re o mino­re di 60 ml/min/1,73 m²). La Fibro­si Cisti­ca (FC), la più comu­ne tra le malat­tie gene­ti­che rare, è cau­sa­ta da muta­zio­ni nel gene che codi­fi­ca per il rego­la­to­re di con­dut­tan­za trans­mem­bra­na del­la fibro­si cisti­ca (CFTR), un cana­le del clor­uro espres­so nel­le cel­lu­le epi­tel­ia­li. La FC col­pis­ce prin­ci­pal­men­te le vie aeree, dove la ridot­ta atti­vi­tà del CFTR pro­du­ce un muco den­so e appic­ci­co­so che, insie­me ad infe­zio­ne bat­te­ri­ca e infiam­ma­zio­ne per­sis­ten­te, por­ta ad un decli­no gra­dua­le del­la fun­zio­ne pol­mo­na­re ed, infi­ne, a insuf­fi­ci­en­za respi­ra­to­ria.

  • I sin­to­mi com­pai­o­no da 30 minu­ti a 2 h dopo l’i­nie­zio­ne e com­pren­do­no orti­ca­ria, angio­ede­ma, pru­ri­to, bron­cos­pas­mo e ana­fi­las­si.
  • Inolt­re, l’assorbimento sis­te­mi­co inde­si­de­ra­to di prin­ci­pi atti­vi qua­li il diclo­fe­nac in pro­dot­ti topi­ci, non è del tut­to assente 22.
  • Il rap­por­to insulina/carboidrati vie­ne spes­so cal­co­la­to uti­liz­zan­do la “rego­la 500” (dose giorn­a­lie­ra totale/500).
  • Le opzio­ni com­pren­do­no inie­zio­ni mul­ti­ple giorn­a­lie­re con 2 tipi di insu­li­na sot­to­cu­ta­nea o con insu­li­na ad azio­ne rapi­da o bre­ve som­mi­nis­tra­ta da una pom­pa ad insu­li­na che som­mi­nis­tra una quan­ti­tà basa­le di insu­li­na e boli aggiun­ti­vi duran­te i pas­ti o per cor­reg­ge­re un alto livel­lo di zuc­che­ro nel san­gue.
  • Il trat­ta­men­to con un ACE-ini­bi­to­re o un ini­bi­to­re dei recet­to­ri del­l’an­gio­ten­si­na II è rac­co­man­da­to nei pazi­en­ti con malat­tia car­dio­vas­co­la­re ateros­cl­ero­ti­ca nota per la pre­ven­zio­ne secon­da­ria.

È importan­te sot­to­li­nea­re come, in ogni stu­dio coin­vol­gen­te ques­ta clas­se di mole­co­le, gli effet­ti posi­ti­vi qua­li la ridu­zi­o­ne del­la mor­ta­li­tà abbia­no comin­cia­to a ren­der­si evi­den­ti sola­men­te dopo poche set­ti­ma­ne dall’inizio del trat­ta­men­to. Ques­to sem­bra esse­re lega­to a fen­ome­ni prin­ci­pal­men­te non meta­bo­li­ci, non lega­ti dun­que alla ridu­zi­o­ne del­la pro­gres­sio­ne dell’aterosclerosi. Fino a pochi anni fa nes­sun farm­a­co anti­dia­be­ti­co ave­va dimostra­to chia­ri bene­fi­ci sul­la ridu­zi­o­ne del rischio car­dio­vas­co­la­re e del­le com­pli­can­ze macro­vas­co­la­ri.

UNI­VER­SI­TÀ DEGLI STU­DI DI PADO­VA

Il pep­ti­de 1 simi­le al glu­ca­go­ne (GLP‑1) è un pep­ti­de pro­dot­to nel­l’in­testi­no tenue che sti­mo­la la secre­zio­ne di insu­li­na e ini­bis­ce la secre­zio­ne di glu­ca­go­ne; pro­lun­gan­do la sua azio­ne si abbassa quin­di la gli­ce­mia. Vi è un lie­ve aumen­to del rischio di pan­crea­ti­te Pan­o­r­ami­ca sul­la pan­crea­ti­te La pan­crea­ti­te è clas­si­fi­ca­ta come acu­ta o cro­ni­ca. Mag­gio­ri infor­ma­zio­ni con ini­bi­to­ri del­la dipep­ti­dil peptidasi‑4, ma sono altri­men­ti con­side­ra­ti sicu­ri e ben tol­ler­a­ti. Per quan­to effi­ca­ci sia­no i farm­aci, ques­t’ul­ti­mi posso­no anche ave­re effet­ti col­la­te­ra­li signi­fi­ca­ti­vi, come nau­sea e vomi­to, mal di sto­ma­co e, più rara­men­te, para­li­si gas­tri­ca, pan­crea­ti­te e ost­ru­zi­o­ni intesti­na­li. In alcu­ni stu­di cli­ni­ci cir­ca un pazi­en­te su cin­que che ha ini­zia­to il trat­ta­men­to non è rius­ci­to ad arri­va­re alla fine del­lo stu­dio. Rima­ne poi anco­ra da capi­re con cer­tez­za se ques­ti farm­aci com­port­i­no neces­sa­ria­men­te un impeg­no per­ma­nen­te per le per­so­ne che vogli­o­no man­te­nere la loro per­di­ta di peso.

La pre­sen­za di LL-37 modu­la la ris­pos­ta immu­ni­ta­ria ren­den­do­la effi­cace nella ges­tio­ne del­le infe­zio­ni. In alcu­ni casi, faci­li­ta la pro­gres­sio­ne del tumo­re, semp­re con un mec­ca­nis­mo di atti­va­zio­ne di recet­to­ri di mem­bra­na. Infi­ne, LL-37 sos­tiene anche la dis­fun­zio­ne endo­te­lia­le, pro­vo­can­do infiam­ma­zio­ne e mag­gio­re vul­nerabi­li­tà allo stress ossi­da­tivo. Per ogni farm­a­co è sta­ta quin­di ela­bora­ta una sche­da infor­ma­tiv­a­per per­met­te­re al pro­fes­sio­nis­ta di appro­fond­ire l’ar­go­men­to e valu­t­a­re l’e­ven­tua­le scel­ta pre­scrit­ti­va.

Appro­va­to in Usa e Uk lo Zep­bound, nuo­vo farm­a­co anti obe­si­tà

La ter­a­pia va inter­rot­ta se dopo i pri­mi 3 mesi al dos­ag­gio di 3 mg, il peso cor­po­reo ini­zia­le non è sce­so almeno del 5%. Una ter­a­pia farm­a­co­lo­gi­ca con­tro l’obesità può esse­re pre­scrit­ta solo in aggi­unta alle modi­fi­che del­lo sti­le di vita (die­ta ed atti­vi­tà fisi­ca) e in pre­sen­za di un deter­mi­na­to valo­re di IMC (vedi il docu­men­to in evi­den­za “Defi­ni­zio­ne di obe­si­tà e sov­rap­pe­so”). In ques­to docu­men­to, pre­sen­ti­amo un nuo­vo dis­po­si­tivo med­ico topi­co non inva­si­vo, AI500™, con­ten­en­te una mis­ce­la di AI e SH-Poly­pep­ti­de‑6, per una rapi­da ridu­zi­o­ne del dolo­re mus­co­la­re e arti­co­la­re infiam­ma­to­rio pro­lung­a­to. Nuo­vi approc­ci ter­a­peu­ti­ci per il trat­ta­men­to dei tumo­ri sono neces­sa­ri per super­a­re la man­can­za di effi­ca­cia e di selet­ti­vi­tà degli approc­ci attua­li, non­ché i loro signi­fi­ca­ti­vi effet­ti col­la­te­ra­li. Ques­to bre­vet­to pro­t­eg­ge dei pep­ti­di con atti­vi­tà anti­tu­mo­ra­le in gra­do di col­pi­re l’enzima eso­chi­na­si 2 (HK2) in diver­si tipi di tumo­ri. I GLP1-RAs sono sta­ti asso­cia­ti ad un aumen­to dell’incidenza di car­ci­no­ma midol­la­re del­la tiro­ide nei rodi­to­ri; nono­stan­te ques­ta asso­cia­zio­ne non sia sta­ta evi­denzia­ta nell’essere uma­no, l’utilizzo di ques­ti farm­aci dov­reb­be esse­re evi­ta­to nei pazi­en­ti con una sto­ria di car­ci­no­ma midol­la­re tiro­ideo o MEN2.

  • Anche la per­di­ta di peso può ave­re un effet­to posi­tivo, spe­cial­men­te in caso di pro­ble­ma­ti­che osteo­ar­ti­co­la­ri 10,11.
  • I ricer­ca­to­ri han­no indi­vi­dua­to una ter­a­pia anal­ge­si­ca basa­ta su un pep­ti­de, l’RgIA4, ricava­to da un mol­lus­co mari­no, il Conus regi­us, che è in gra­do di ridur­re il dolo­re neu­ro­pa­ti­co ind­ot­to dal­la che­mio­ter­a­pia.
  • La dimi­nu­zi­o­ne del­la pres­sio­ne sis­to­li­ca è sta­ta ana­loga a quella ind­ot­ta da exe­na­ti­de (-2,5 mmHg e ‑2,0 mmHg)10 e da sitag­lip­tin (-0,55 e ‑0,72 mmHg vs — 0,94 mmHg)11 e al pla­ce­bo (-4,0 mmHg e ‑1,4 mmHg) nel­lo stu­dio di con­fron­to con l’insulina glar­gi­ne (+0,5 mmHg)9.
  • La clor­pro­pa­mi­de può anche causa­re la sin­dro­me da secre­zio­ne inap­pro­pria­ta di ormo­ne anti­di­ure­ti­co Sin­dro­me da secre­zio­ne inap­pro­pria­ta di ormo­ne anti­di­ure­ti­co La sin­dro­me da secre­zio­ne inap­pro­pria­ta di ormo­ne anti­di­ure­ti­co (vaso­pres­si­na) è defi­ni­ta dal­la pre­sen­za di un’u­ri­na non dilui­ta al mas­si­mo in pre­sen­za di ipo-osmo­la­li­tà sie­ri­ca, in pazi­en­ti…
  • Infi­ne, LL-37 sos­tiene anche la dis­fun­zio­ne endo­te­lia­le, pro­vo­can­do infiam­ma­zio­ne e mag­gio­re vul­nerabi­li­tà allo stress ossi­da­tivo.

Nella mag­gi­or par­te dei casi, nel­le don­ne in gra­vi­dan­za, l’in­su­li­na deve sosti­tui­re farm­aci anti-iperg­li­ce­mici non-insu­li­ni­ci. Con l’ec­ce­zio­ne di casi di impie­go rego­la­re di insu­li­na che vie­ne som­mi­nis­tra­ta EV in pazi­en­ti ospe­da­liz­za­ti Rico­vero Il dia­be­te mel­li­to è una com­bi­na­zio­ne di una ridot­ta secre­zio­ne insu­li­ni­ca e di vari gra­di di resis­ten­za perif­e­ri­ca all’­in­su­li­na stes­sa, che deter­mi­na iperg­li­ce­mia. Attu­al­men­te in Ita­lia, i farm­aci auto­riz­za­ti al com­mer­cio per la ter­a­pia a lungo ter­mi­ne dell’obesità negli adul­ti sono l’orlistat, la liraglut­ide e naltrexone/bupropione, indi­ca­ti nei pazi­en­ti obe­si con indi­ce di mas­sa cor­po­rea (BMI) mag­gio­re o ugua­le a 30 kg/m2, o nei pazi­en­ti in sov­rap­pe­so (BMI ≥ 27 kg/m2) con fat­to­ri di rischio asso­cia­ti. La ter­a­pia farm­a­co­lo­gi­ca deve esse­re sospe­sa se dopo un peri­odo varia­bi­le da 4 a 12 set­ti­ma­ne, in base al farm­a­co assun­to, non si è rag­giunto un calo del peso cor­po­reo di almeno il 5%.

Covid-19, è anco­ra una min­ac­cia importan­te. Qua­le approc­cio ter­a­peu­ti­co per il pazi­en­te fra­gi­le con mul­ti­ple com­or­bi­di­tà?

Dal momen­to che l’at­ti­vi­tà di ques­ti ormo­ni è sov­rap­po­ni­bi­le, si par­la nel comp­les­so di pep­ti­di natri­ure­ti­ci. Il loro rila­scio risul­ta ele­va­to quan­do le cel­lu­le mus­co­la­ri del cuo­re ven­go­no stira­te più del nor­ma­le, situa­zio­ne lega­ta all’ec­ces­si­va pre­sen­za di san­gue (iper­vo­le­mia), quin­di a fen­ome­ni iper­ten­si­vi (anche con­se­guen­ti all’­uti­liz­zo di farm­aci vaso­cos­tritto­ri). Tali azio­ni sono media­te sia da mec­ca­nis­mi diret­ti che indi­ret­ti, lega­ti all’ef­fet­to ini­bi­to­rio sul rila­scio e/o sul­l’a­zio­ne di vari ormo­ni e media­to­ri, come angio­ten­si­na-II, endo­tel­i­na, aldos­te­ro­ne e vaso­pres­si­na. Inolt­re, i pep­ti­di natri­ure­ti­ci agis­co­no dirett­amen­te sul cen­tro di con­trol­lo car­dio­vas­co­la­re del bul­bo per ridur­re la pres­sio­ne arte­rio­sa, con atti­vi­tà ini­bi­to­ria sul­l’at­ti­va­zio­ne del sis­te­ma sim­pa­ti­co. Nel­l’in­sie­me, quin­di, i pep­ti­di natri­ure­ti­ci con­tri­buis­co­no a ridur­re il ritor­no veno­so al cuo­re e con esso i valo­ri di pres­sio­ne arte­rio­sa.

Secon­do vari stu­di i livel­li di BNP nel san­gue pred­ico­no la mor­ta­li­tà car­dia­ca ed il rischio di num­ero­si even­ti avver­si a livel­lo car­dia­co (car­dio­pa­tie), come l’i­per­tro­fia ven­tri­co­la­re sinis­tra, l’in­suf­fi­ci­en­za ven­tri­co­la­re, la sin­dro­me coro­na­ri­ca acu­ta, l’in­f­ar­to mio­card­ico acu­to e la mor­te improv­vi­sa per arti­mie car­dia­che. Il dos­ag­gio del BNP nel plas­ma è uti­le anche per il moni­tor­ag­gio ter­a­peu­ti­co dei pazi­en­ti affet­ti da scom­pen­so car­dia­co con­ge­sti­zio e da alt­re malat­tie car­dia­che. Infi­ne, un’ipotesi affa­scinan­te riguar­da il pos­si­bi­le ruo­lo dei GLP-1RA nel modi­fi­ca­re la com­po­si­zio­ne del micro­bio­ta intesti­na­le, la cui dis­re­go­la­zio­ne è oggi cor­re­la­ta all’insorgenza di num­e­ro­se con­di­zio­ni pato­lo­gi­che, com­pre­sa la CKD. Uno stu­dio cond­ot­to su model­lo ani­ma­le ha com­pa­ra­to gli effet­ti di liraglut­ide e di saxag­lip­tin sul­la com­po­si­zio­ne del micro­bio­ta intesti­na­le. Gli auto­ri [38] han­no osser­va­to che liraglut­ide (ma non saxag­lip­tin) deter­mi­na una mino­re espres­sio­ne dei filoti­pi cor­re­la­ti all’obesità (tra cui rose­bu­ria, ery­si­pe­lo­t­rich­aceae incer­tae sedis, mar­vin­bryan­tia, and para­bac­te­ro­ides), ment­re al con­tra­rio pro­muo­ve la cre­sci­ta dei filoti­pi blau­tia e copro­coc­cus che sono cor­re­la­ti a un BMI più bas­so. Una pos­si­bi­le spie­ga­zio­ne deri­va dal fat­to che liraglut­ide indu­ce un aumen­to dei livel­li di GLP‑1 da 4 a 6 vol­te supe­rio­re ris­pet­to all’inibitore di DPP‑4, con signi­fi­ca­ti­ve riper­cus­sio­ni sul ral­len­ta­men­to del­lo svuo­ta­men­to gas­tri­co e del tran­si­to intesti­na­le.

Il BNP è risult­a­to anche cor­re­la­to posi­tiv­a­men­te con l’adiponectina, un’adipochina spe­ci­fi­ca per gli adi­po­ci­ti, con atti­vi­tà ant­in­fiam­ma­to­ria e anti-ateros­cle­ro­si, coin­vol­ta nel ridur­re l’infiammazione cro­ni­ca di bas­so gra­do tipi­ca del­la sin­dro­me meta­bo­li­ca. A con­fer­ma di quan­to espos­to pri­ma, l’ANP ini­bis­ce il rila­scio di cito­chi­ne e che­mochi­ne pro-infiam­ma­to­rie dag­li adi­po­ci­ti e dai macro­f­agi del tes­suto adi­po­so e tale mec­ca­nis­mo potreb­be esse­re van­tag­gio­so in quan­to l’infiammazione cro­ni­ca con­tri­buis­ce sia alla resis­ten­za insu­li­ni­ca che all’obesità e alle malat­tie CV. Sono più di 30 gli anti­cor­pi mono­clon­a­li in com­mer­cio per il trat­ta­men­to del can­cro, del­le malat­tie auto­im­mu­ni e di alt­re pato­lo­gie gra­vi, e qua­si altrett­an­ti sono in fase avanza­ta di spe­ri­men­ta­zio­ne cli­ni­ca. Almeno cin­que anti­cor­pi mono­clon­a­li han­no pro­dot­to cias­cu­no più di 5 mili­ar­di di dol­la­ri di fat­tu­ra­to annuo. Le pic­co­le mole­co­le che imi­ta­no le pro­prie­tà farm­a­co­lo­gi­che degli anti­cor­pi mono­clon­a­li han­no quin­di il poten­zia­le per diven­ta­re farm­aci alt­a­men­te com­pe­ti­ti­vi.

Secre­t­agoghi del­l’­in­su­li­na a bre­ve dura­ta d’a­zio­ne

L’invio facol­ta­tivo, espli­ci­to e volon­ta­rio di pos­ta elett­ro­ni­ca agli indi­riz­zi indi­ca­ti su ques­to sito com­por­ta la suc­ces­si­va acqui­si­zio­ne dell’indirizzo del mit­ten­te, neces­sa­rio per rispon­de­re alle richies­te, non­ché degli even­tua­li altri dati per­so­na­li inse­ri­ti nella mis­si­va. I dati per­so­na­li rac­col­ti sono trat­ta­ti dal per­so­na­le inca­ri­ca­to che abbia neces­si­tà di aver­ne cono­scen­za nell’espletamento del­le pro­prie atti­vi­tà. Tra le malat­tie cro­ni­che, il dia­be­te, e in par­ti­co­la­re il dia­be­te tipo 2, è una del­le con­di­zio­ni cli­ni­che nel­le qua­li è più faci­le regis­tra­re un bas­so livel­lo di ade­sio­ne ter­a­peu­ti­ca.

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